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Gesù ai discepoli che lo stavano seguendo, dopo che Giovanni il Battista lo indica come l’agnello di Dio, gli pone questa domanda: che cercate? Questa domanda rimbomba se ti metti ad ascoltare il tuo cuore anche dentro di te, cosa cerchi? Cosa desideri veramente? Di fronte a questa domanda non si può barare o far finta di niente, ma richiede una risposta, vera, autentica. I discepoli comprendono che da soli non possono trovare la risposta e forse quest’uomo che stanno seguendo può aiutarli per questo si lanciano in una domanda ancora più grande: maestro dove abiti? Lui da vero maestro gli lancia una sfida: venite e vedrete.

Anche noi come Comunità agostiniana, vogliamo lanciarti la stessa sfida proprio a te che varcherai la soglia del nostro convento, perché il 26 maggio nella memoria liturgica di san Filippo Neri, abbiamo inaugurato, la nuova cappella, il luogo dove tu potrai fare esperienza che tutte le tue domande più profonde hanno una risposta. Questa è una cappella!

Appena entri, ad accoglierti, in fondo alla parete, troverai, un grande crocifisso, sì proprio grande, perché tu possa comprendere quanto Dio ti ama, perché lui la maniera di mostrartelo era darti la cosa più preziosa che aveva, suo figlio. E se lo guardi bene nel petto, potrai scorgere due verità: dalle mani di Gesù esce del sangue, che ti ricorda, che la tua vita vale il sangue di Gesù, non dimenticarlo mai! E se lo guardi meglio noterai che attraverso la forma delle sue costole si formano dei pani, perché si sta consegnando tutto se stesso a te: questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi. Questo si ripeterà tutte le volte che ti ritroverai a celebrare il dono dell’eucaristia attorno all’altare del Signore. Lui che non si risparmia e ti viene a cercare lì dove sei, dove pensi di non essere amabile, accettabile, proprio, perché questa croce arriva lì dove Adamo ed Eva sono sprofondati a causa del peccato. Ma a Dio nulla impedisce di raggiungerci. Siamo sempre salvabili!

Talmente è straordinario questo Signore che mentre sta morendo, il suo ultimo pensiero è farti il regalo più grande donarti sua madre, una madre speciale che è la Vergine Maria, una madre tenera che tiene in braccio suo figlio, che tiene in braccio ogni figlio che Dio gli ha consegnato, anche a te. Siamo tutti nelle braccia di questa mamma che è la chiesa. Fidati! Lì potrai fare esperienza di cosa vuol dire amare ed essere amati (parete centrale sinistra).

Al centro della parete, lo capisci dal cero acceso lateralmente accanto al tabernacolo,  c’è Lui, Gesù risorto, vivo, reale, presente, sembra silenzioso, ma vedrai che parla tanto. Lui ama chi gli fa compagnia. Il tutto sta immerso dentro una parete dorata che ti ricorda quanto è Bello Dio, ma siccome tu sei tu sei fatto a sua immagine e somiglianza, grida al tuo cuore quanto tu sei prezioso ai suoi occhi. È il suo sguardo su di te!

Continuando a scrutare bene, vedrai nelle pareti delle icone: (parete laterale sinistra) Gesù maestro, che tiene in mano la Parola, lui che è la Parola che è esce dalla bocca del Padre, ci comunica la Verità della nostra vita, che la mia dipende da Lui, che mi ama alla follia; (parete laterale destra) Mi ami tu?, Pietro dopo la risurrezione di Gesù ritorna alla sua vecchia vita, sperimentando dapprima il fallimento e solo quando si fa presente Gesù fa esperienza di un’abbondanza di pesca. A quel punto Pietro lo riconosce, ma Gesù domandogli per due volte, mi ami? e per una volta, mi vuoi bene? gli fa fare memoria del triplice rinnegamento, mettendola davanti a tutta la sua debolezza, tanto che Pietro provo dolore, nel rispondere l’ultima volta: Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene. Adesso è pronto per la sua missione. Sì Dio, ha bisogno, di te, come sei, con le tue debolezze, per servire la sua chiesa. Come? Lo devi scoprire! (parete laterale in fondo di destra) Sant’Agostino, se vuoi sapere il motivo per cui sei capitato in un convento agostiniano, lo dice Agostino, all’inizio della regola: Il motivo essenziale per cui vi siete insieme riuniti è che viviate unanimi nella casa e abbiate una sola anima e un sol cuore protesi verso Dio. Se ti stai chiedendo come si fa? Questo è il motivo per cui stare in cappella!

Infine, nella parete di fondo troverai un olio su tela di un Anonimo del XVIII secolo, raffigurante la Madonna col Bambino e San Nicola da Tolentino e, ai lati, due reliquiari che contengono resti di due santi che hanno avuto a cuore la formazione dei giovani: San Giovanni Bosco, vissuto nel 1815-1888, amava ripetere: Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi; San Filippo Neri, vissuto nel 1515-1595, che con forza asseriva: Chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che si voglia. Chi domanda altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che domanda. Chi opera e non per Cristo, non sa quello che si faccia.

Beh, forse vi starete chiedendo, perché concludere così? Guardare a loro e ricordarsi qual è il senso della vita: diventare santi! Sì è proprio quello! Forse non avrai un reliquiario in cappella ma avrai fatto della tua vita un Capolavoro. Ci stai a vivere quest’avventura? Allora, spero che questa cappella ti aiuti!

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