CRIPTA

Il fortunato ritrovamento nel 1926 del corpo di S. Nicola, a lungo perseguito nei secoli dagli Agostiniani, permise il completamento dello schema tipologico di un tempio dedicatorio al Santo, con la creazione della cripta sotterranea. Questa venne edificata nel 1932, esattamente sotto il pavimento del Cappellone, dove insiste l’arca quattrocentesca, e nel luogo dove effettivamente venne ritrovato il sacro corpo. Il progetto si deve all’architetto Arnolfo Bizzarri, il quale riferendosi all’epoca della morte del santo (1305) non volle discostarsi dallo schema gotico della cripta con volte a crociera costolonate su pilastri a fascio polistili, le cui basi e i capitelli richiamano direttamente quelli del chiostro medievale.

La stilizzazione delle cornici, degli intagli, dei capitelli, dei costoloni e della porticina del Tabernacolo sono opera dei tolentinati Guido Zazzaretta e Luigi Pettinari; l’urna del santo è stata eseguita da Enrico Celli su disegno dell’arch. Bizzarri.

Originariamente le pareti erano ornate da bassorilievi di Enrico Pallorito, poi restaurati e collocati nel museo degli ex voto. Nel 1975 sono stati sostituiti da altri bassorilievi dello scultore agostiniano Stefano Pigini, di cui numerose opere arricchiscono il chiostrino e altre parti del convento.

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