Il taumaturgo e le devozioni popolari

INTRODUZIONE

“Per ciò che riguarda le malattie e le guarigioni miracolose di S. Nicola, i documenti dimostrano che si riferiscono ad una gamma vastissima di morbi e che la carità del Santo era diretta soprattutto verso la povera gente.

Le numerose testimonianze consentono di ricostruire quasi un intero trattato di patologia e lo scibile medico del tempo. Le deposizioni dei testimoni rivelano l’idea che essi avevano della malattia e dei malati.

S. Nicola era consapevole che Dio gli aveva conferito un dono straordinario: la virtù di operare prodigi. L’amore verso gli altri che gli ardeva nel cuore lo spingeva ad usare quel dono con generosità anche quando, da un punto di vista umano, non fosse del tutto indispensabile o fosse immeritato.

Il prodigio non lo ha mai attribuito a se stesso; ha sempre dichiarato ed insegnato che l’unico benefattore è Dio e a Lui deve andare tutta la gloria. È per questo che ha sempre ricordato, a chi ricorreva a lui, che il miracolo è solo il frutto di un atto di fede da parte di chi lo invoca. Il suo compito era soltanto quello dell’apostolo: suscitare nei fratelli che chiedevano aiuto, un atto di fede, il totale abbandono nel Signore. Questo era il compito che la Provvidenza gli aveva assegnato.

Sin dagli inizi, dunque, Nicola è passato alla storia come un grande taumaturgo. Ce lo ricordano gli affreschi del Cappellone, le numerosissime tavolette ex voto, le belle tele dedicate ad alcuni episodi clamorosi che richiamarono l’attenzione delle grandi masse popolari: la cessazione della pestilenza a Cordova, a Genova e in molte altre città italiane, come anche l’estinzione di un incendio che colpì il Palazzo Ducale di Venezia.

Non c’è dubbio, la Provvidenza ha assegnato a Nicola la missione di sollevare la sofferenza degli uomini attraverso numerosi prodigi per ottenerne la conversione. Lungo le sue strade di penitenza, di preghiera, di carità, Nicola ha disseminato numerose inconfutabili prove della consolante presenza di Dio tra noi. Prove che avevano anche un valore pedagogico per fare scoprire ai fedeli le vie della virtù e della santità. Nicola, nel compiere prodigi, come si è già detto, insegnava a tutti che la grazia può essere soltanto frutto della fede e della fiducia assoluta nel medico unico, infallibile, Gesù Cristo”.

Luciano Radi