Cappelle laterali

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Cappella di Sant’Anna
Già di proprietà della nobile famiglia tolentinate Benadduci, era in origine la seconda, venendo dopo la cappella della Natività della Beata Vergine, eliminata nella ristrutturazione di Carducci (1859). Sull’altare di fondo conserva una delle opere più importanti della Basilica, la Visione di S. Anna di Giovanni Francesco Barbieri detto “il GUERCINO” (Cento, 1591 – Bologna, 1666). La madre della B. Vergine è effigiata, secondo un vangelo apocrifo, nell’atto di ricevere dall’angelo l’annuncio della sua prossima maternità. Nel fondo il suo sposo, Gioacchino, presenta la propria offerta al tempio.

Nelle pareti laterali figurano: a sinistra, una tela con la Gloria di S. Lucia tra due santi agostiniani, posta probabilmente in origine sull’altare dell’omonima cappella di S. Lucia, opera di Marcantonio Romoli (1754), allievo di P. Costanzi e S. Conca; a destra, un’intensa Orazione nell’orto (sec. 17°). La cappella è stata risistemata, a spese della stessa famiglia Benadduci, nel 1905, in occasione del VI centenario dalla morte di S. Nicola, come ricordano le due lapidi poste alla base delle pareti laterali. Al centro della volta figura lo stemma della famiglia con la scritta “Johannes Benadduci Eq. An. D. MDCCCC”.

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GUERCINO  Visione di S. Anna

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Cappella del Sacro Cuore
La pala d’altare è stata eseguita da Virgilio Monti (1920) e raffigura Cristo che mostra il Sacro Cuore a S. Margherita Maria Alacoque.
Nella parete di destra è posto un crocifisso ligneo che la tradizione identifica con quello venerato da S. Nicola, al centro di una tela secentesca raffigurante la Madonna, S. Giovanni Evangelista e la Maddalena ai piedi della croce.

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Madonna, S. Giovanni Evanghelista e la Maddalena (sec.17°) ai piedi di un Crocifisso ligneo

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Cappella della B. V. del Buon Consiglio
Al centro vi è una copia dell’immagine venerata con questo titolo nel santuario agostiniano di Genazzano. L’ancona lignea venne eseguita nel 1850 su disegno dell’agostiniano Giovanni Gerold e dorata da Tito Beccachiodi di Recanati. La decorazione in scagliola delle pareti venne eseguita nel 1873 da Villebaldo Natali. Nelle pareti laterali due pregevoli tele tardo ottocentesche narrano le vicende della sacra immagine: a sinistra i due pellegrini seguono, camminando sulle onde, l’immagine, involatasi da Scùtari, in Albania, al momento dell’invasione turca; a destra l’effigie è consegnata alla beata Petruccia, che promuoverà nel 1467 l’edificazione del santuario di Genazzano.

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La Beata Petruccia accoglie l’effigie della Madonna (sec.19°)

 
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Cappella della Vergine della Pace
Sull’altare è posta la tela raffigurante la Madonna della Pace (o dell’ulivo), eseguita nel 1810 da GIUSEPPE LUCATELLI (1751 – 1828).

Sulla parete destra trova posto un dipinto raffigurante San Nicola che libera le anime purganti (sec. 17°-18°). Sotto l’altare sono le reliquie, composte in un corpo in cera, di una martire romana denominata Lorenzina.

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GIUSEPPE LUCATELLI  Madonna dell’Ulivo  (1810)

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Cappella della Madonna dei Miracoli
La pala, raffigurante S. Giovanni da S. Facondo che ridà vita ad una fanciulla, venne eseguita nel 1691 da GIOVANNI ANASTASI (Senigallia 1653 – Macerata 1704), autore anche degli affreschi del chiostro.

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GIOVANNI ANASTASI  S. Giovanni da S. Facondo che ridà vita ad una fanciulla  (1691)

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Cappella di Santa Rita
La pala dell’altare, raffigurante la Santa titolare e datata 1912, è una copia della tela di Giacinto Brandi, conservata nella chiesa di S. Agostino di Roma, opera del pittore tolentinate GIROLAMO CAPOFIERRI (1850 – 1913?), allievo di E. Pallotta.

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GIROLAMO CAPOFIERRI  S. Rita  (1912)

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Cappella della B.V. di Consolazione
L’altare era retto dalla Confraternita dei Cinturati. La pala, raffigurante la Madonna della cintura tra S. Agostino e S. Monica, venne eseguita nel 1858 da Luigi Fontana (1827 – 1908) ed è una derivazione dal quadro di Giovanni Gottardi (1733 – 1812) in S. Agostino a Roma.

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Cappella di San Tommaso da Villanova
Come si apprende da un libro di conti conservato nell’archivio della Basilica, la pala sull’altare, raffigurante l’elemosina di S. Tommaso da Villanova, fu fatta venire da Roma nel 1663. L’autore, che il documento non specifica, è stato riconosciuto di recente in GIUSEPPE GHEZZI (1634 – 1721). Originariamente la cappella era seguita da quella di S. Lucia, soppressa nel 19° secolo per far posto alla tribuna dell’organo.

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GIUSEPPE GHEZZI  S. Tommaso da Villanova